8° Reggimento genio guastatori

Folgore

DALLE ORIGINI A LEGNAGO

 

LA BANDIERA DI GUERRA

A parte il nome ed il livello ordinativo del Reparto, comunque la bandiera dell’8° Reggimento genio guastatori paracadutisti e quella che da sempre accomuna i genieri d’assalto che si sono riconosciuti ed hanno servito nella Folgore.

E il simbolo dell'onore del Reparto, delle sue tradizioni, della sua storia e del ricordo dei suoi caduti.

Tutti i guastatori paracadutisti la onorano.

E’ stata simbolo nell'ordine diː

- 7° Raggruppamento Genio di CA 1° ottobre 1922- 19 ottobre1926;

- 8º Reggimento Genio 20 ottobre 1926 - 8 settembre 1943;

- CLXXXIV Battaglione Misto Genio 24 settembre 1944 – 31 dicembre 1946;

- Battaglione Artieri “Folgore” 1° gennaio 1947- 28 febbraio1950;

- Battaglione Genio Pionieri “Folgore” 1° marzo 1950- 31 ottobre 1975;

- 184º Battaglione genio pionieri "Santerno " 1° novembre 1975 – 31 luglio 1986;

- 184º Battaglione genio guastatori "Santerno " 1° agosto 1986 – 10 settembre 1992;

- 8º Reggimento genio guastatori 11 settembre 1992 - 30 novembre 1995;

- VIII Battaglione genio guastatori paracadutisti "Folgore" 1° giugno 2001 -12ottobre 2004;

- 8º Reggimento genio guastatori paracadutisti "Folgore" 13 ottobre 2004 – oggi.

Essa è difesa con l’estremo sacrificio

RICOMPENSE ALLA BANDIERA

Al Valor Militare

Medaglia di Bronzo – Decreto 24 luglio 1947.

Al Battaglione Misto Genio della Divisione “Folgore”.

Nella bonifica di strade e di campi minati, nei lavori di rafforzamento delle posizioni nel mantenimento dei collegamenti, nelle ore più dure della battaglia,artieri, telefonisti e marconisti divisero sempre in nobile gara il rischio dei posti avanzati e delle pattuglie spinte ad aprire il varco entro il micidiale groviglio delle mine. Coinvolta spesso in combattimento quando l’attrezzo più non soccorse, fanti tra i fanti ne seppero emulare slancio valore e tenacia. In ogni occasione, nelle linee e nei lavori di immediata retrovia, il Battaglione Misto Genio “Folgore” l’afferrò sempre la nobile tradizione di operosità e di gloria dell’Arma.”

Valli Santerno, Senio, Sillaro, aprile 1945 - Case Grizzano 19 aprile 1945

Al Valore dell’Esercito

Medaglia di Bronzo – Decreto 1° gennaio 1978.

Al 184° Battaglione genio pontieri “Santerno”

Impegnato nelle operazioni di soccorso alle popolazioni del Friuli duramente

colpite da un grave sisma, si prodigava tempestivamente con spiccato coraggio e singolare perizia, nell’opera di rimozione delle macerie, al soccorso di feriti e di aiuto ai superstiti. L’impiego generoso di tutti gli uomini e di tutti i mezzi disponibili contribuiva validamente a rendere meno gravi le conseguenze dell’evento tellurico.”

Friuli, 6-15 maggio 1976

 

LO STEMMA ARALDICO

Motto: Avanti è la vita“.

Festa:Il Reggimento festeggia, insieme a tutti i Reparti dell’Arma del Genio, la data del 24 giugno, anniversario della battaglia del Piave (1918), ed insieme a tutti i Reparti delle Aviotruppe, la data del 23 Ottobre, anniversario della Battaglia di El Alamein (1942).

 

CENNI STORICI

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Origini e sintesi storica dell'8°Reggimento genio guastatori

paracadutisti "Folgore"

Dopo la prima guerra mondiale con le operazioni di smobilitazione molti reparti vengono sciolti e nel 1920, iniziano le operazioni di riordinamento, le Compagnie dei Reggimenti Genio concorrono alla formazione dei Raggruppamenti del Genio di Corpo d’Armata. Per effetto della circolare ministeriale n.4273 in data 13 luglio 1922, viene costituito a Roma, il 1° ottobre dello stesso anno, nella Caserma Bianchi sulla via Nomentana, il 7° Raggruppamento Genio con il concorso del Battaglione Zappatori-Minatori e del Battaglione Telegrafisti formati presso il IX Corpo d’Armata fin dal 1° aprile 1920. La nuova unita comprende Comando, Battaglione Zappatori- Minatori con una sezione motoristi-teleferisti ed una sezione pompieri, Battaglione telegrafisti con sezione Colombofili e cinque Colombaie (Roma,Perugia, Cagliari, La Maddalena e Ozieri), Compagnia Fotoelettricisti e Deposito truppe. Il 1° marzo 1923 vengono sciolte le sezioni Mototeleferisti,

Colombofili e Pompieri e nel mese di maggio il Distaccamento del 6° Raggruppamento costituito in Sardegna, ad Ozieri (SS), passa a far parte del 7° Raggruppamento Genio di Corpo d’Armata ed assume in luglio la denominazione di “Distaccamento Misto della Sardegna” comprendendo una Compagnia Zappatori-Minatori, una Compagnia Telegrafisti, un Deposito truppe succursale e tre Colombaie dislocate sull’isola. Il 20 ottobre 1926, con l’attuazione dell’ordinamento 11 marzo 1926, il 7°Raggruppamento Genio, diviene 8° Reggimento Genio, ricevendo in custodia, la Bandiera dell’Arma del Genio. Il 31 ottobre 1926, il Distaccamento di Ozieri (SS), diventa autonomo con il nome di “Battaglione Misto della Sardegna”. L’8° Reggimento Genio viene articolato su Comando, Battaglione Zappatori-Minatori, Battaglione Telegrafisti, deposito truppe e mantiene in organico la sola Colombaia di Roma (quella di Perugia viene soppressa).

Il 6 giugno 1932 viene concesso all’8°Reggimento Genio il motto : Avanti è la Vita.

Il 28 ottobre 1932, l’organico dell’8° Reggimento Genio si amplia, con l’arrivo di un Battaglione dal disciolto 1° Reggimento Radiotelegrafisti ed il 5 maggio 1933, con l’assegnazione di una Compagnia Aerostieri ed una Compagnia Fotografi (del disciolto Gruppo Aerostieri) che formano il Battaglione Aerostieri e Fotografi.

I reparti Zappatori-Minatori, nel febbraio 1934, divengono Zappatori-ArtieriIl 1° gennaio 1935 anche il Battaglione Aerostieri e Fotografi cambia nome in Battaglione Speciale e la Compagnia Aerostieri diviene sezione Aerostatica

sperimentale.

Il 24 giugno del 1935, in occasione della Festa dell’Arma del Genio, viene rinnovato il glorioso Vessillo ormai logorato dal tempo e dai frequenti servizi d'onore effettuati nella Capitale ed in altre citta italiane.

Durante una solenne cerimonia viene consegnato, al Comandante dell’8° Reggimento Genio, la nuova Bandiera.

Il 3 ottobre 1935 inizia la guerra d’Etiopia (2a guerra italo-etiopica) Il deposito truppe dell’8° Reggimento Genio, durante la Campagna d'Africa, durante la guerra italo-etiopica, appronta ed avvia oltremare numerosi complementi, mobilitando:

Nel 1935 :

- il XV Battaglione Radiotelegrafisti e il XV Battaglione Telegrafisti Africa Orientale (AO);

- i Battaglioni Trasmissioni e vari Reparti a livello compagnia e squadre Fotografiche e Telefotografiche, Cinematografiche e Fotoelettricisti.

Nel 1936 :

- il II ed il III Battaglione Trasmissioni;

- il XXXV ed il XXXVI Battaglioni Zappatori -Artieri;

- il XVI Battaglione Telegrafisti ed ancora, a livello compagnia e squadra, delle varie specialità.

A fine anno vengono formati anche tre Battaglioni di marcia per avvicendare il personale stanziato da tempo in colonia.

A luglio del 1936 scoppia la guerra civile in Spagna.

Nel settembre 1936, i Zappatori-Artieri, dell’8°Reggimento Genio, divengono Artieri.

Alla fine del 1936 l'8° Reggimento Genio e articolato su Comando, Battaglione Artieri, Battaglione Telegrafisti, Battaglione Radiotelegrafisti, Battaglione Speciale, Deposito truppe e due Colombaie.

Nel gennaio del 1937 anche i reparti Telegrafisti e Radiotelegrafisti cambiano denominazione in reparti Trasmissioni.

Nel corso del 1937, l’8° Reggimento Genio, invia in Africa orientale numerosi complementi e vari reparti per l’avvicendamento del personale.

Intanto in Italia, l'esigenza di creare reparti paracadutisti, era stata avvertita almeno una decina di anni prima della seconda guerra mondiale, ma senza risultati concreti fino al febbraio del 1937 quando, con apposita legge, la responsabilità di approntare le scuole di paracadutismo militare fu definitivamente assegnata all'Arma dell’Aeronautica. Nel 1938 in Africa

Settentrionale, grazie al governatore della Libia, Italo Balbo, nasce il Campo Scuola Paracadutisti Libici a Castel Benito nei pressi di Tripoli.

Il reparto paracadutisti chiamato “Fanti dell'Aria”, fu il primo reparto militare di paracadutisti del Regio Esercito ed inquadrava truppe indigene con Ufficiali e Sottufficiali metropolitani.

Il 22 marzo 1938 fu costituito ufficialmente il Battaglione Allievi Paracadutisti dei "Fanti dell'Aria" o "Ascari del Cielo" come venivano popolarmente detti, era formato da circa 300 Ascari libici, diretti da una trentina di Ufficiali e Sottufficiali italiani al comando del Tenente Colonnello Goffredo Tonini.

Nell’aprile del 1939 termina la guerra civile in Spagna.

Il 31 ottobre 1939 l’8°Reggimento Genio, in relazione alla circolare n.55619 del 4 luglio del 1939, ottiene la concessione di un nuovo stemma araldico.

Il 15 ottobre del 1939 fu ufficialmente costituita a Tarquinia, in provincia di Viterbo, presso l’aeroporto “Sostegni” di Tarquinia, la Scuola Nazionale di Paracadutismo. La responsabilità di organizzare la Scuola nazionale di paracadutismo militare di Tarquinia fu affidata al Colonnello pilota Giuseppe Baudoin.

Il 28 marzo 1940, ebbe concretamente inizio a Tarquinia la vita della “Regia Scuola Paracadutisti” che in poche settimane fu in grado di accogliere una cinquantina di Ufficiali e Sottufficiali ammessi al primo corso per istruttori.

Il 30 marzo 1940 l’8°Reggimento Genio sostituisce il motto “Avanti e la Vita” con un nuovo motto “Virtù Lavoro Audacia”

Il 29 luglio 1940 nasce, a Civitavecchia, la Scuola Guastatori del Genio. Prima della guerra, in Italia, non esisteva il guastatore come specialità. Un ufficiale superiore del Genio, Pietro Steiner, sull’esperienza dei nostri Reparti d’Assalto

e dei Sturmpionier tedeschi della prima guerra mondiale e su quella della seconda, appena iniziata, propose di istituire questa nuova figura. Ciò si rese necessario, per l'esigenza immediata, di poter disporre di unita guastatori di supporto divisionale che pero l'arma del Genio al momento non era in grado di esprimere nei tempi richiesti. In pratica all'inizio della guerra non esistevano reparti guastatori (anche se erano previsti nei regolamentari manuali di organica come formazioni occasionali in vista di particolari operazioni).

Il compito non era agevole. Non c’era un minimo di esperienza. Fu scelto il posto dove si sarebbero addestrati i futuri “Genieri d’assalto”. La località di Poggio Paradiso, rocciosa, senza vegetazione, brulla e secca, dovette apparire ideale per simulare ed addestrarsi a condurre attacchi per neutralizzare e distruggere i bunkers inglesi in Africa Settentrionale. Infatti, nella struttura, vennero costruiti vari bunkers, a quote e distanze di diversa misura, quasi tutti identici, alti tre metri e composti da una parte coperta a cupola ed un adiacente muro. Solo tre bunker furono costruiti più grandi per essere utilizzati come osservatori durante le esercitazioni. Il personale doveva essere costituito solo da volontari, scelti per la loro prestanza fisica e per il loro coraggio dimostrato in precedenti azioni belliche. Erano specificatamente esclusi militari che avevano

ricevuto punizioni o richiami disciplinari. L’addestramento durava circa 6 settimane. I primi arrivati oltre a costituire il campo, realizzando poligoni e baracche, dovettero letteralmente “inventarsi” l’addestramento. L’unica cosa certa e che l’addestramento previsto, ed attuato, era quanto mai realistico: passaggio al di sotto di filo spinato e del fuoco di mitragliatrice con proiettili ordinari (non a salve quindi), attacco con lanciafiamme, uso delle cariche individuali di tritolo, stesura di campi minati.

Il Colonnello Steiner voleva persone che, al momento del pericolo, non mettessero in difficolta, assaliti dalla paura, la squadra o il plotone.

Il Colonello Steiner era solito andare in mezzo ai futuri Guastatori e gettare, in maniera non pericolosa, bombe a mano o altri artifizi esplosivi. Se l’allievo mostrava segni di paura, veniva rispedito al reparto di provenienza.

La selezione doveva essere e fu, severissima!

A questo scopo utilizzo il sistema già sperimentato dai nostri reparti d’assalto, durante la prima guerra. Se uno della squadra veniva ferito o perdeva la vita, era rimpiazzata l’intera squadra. La squadra che aveva perso uno o più elementi, veniva mandata in addestramento con i nuovi per formare pieno affiatamento.

Solo dopo il raggiungimento di questo obiettivo, potevano di nuovo operare.

Era fondamentale la fiducia tra tutti i componenti la squadra.

Molti guastatori, benchè brevettati, furono “rimandati a casa” al momento dell’arrivo al reparto. Venivano, infatti, sottoposti a delle vere e proprie “prove di coraggio”, dagli ufficiali del reparto.

Due furono i corsi svolti a Civitavecchia, dove si formo l’ossatura della specialità. Da questi due corsi uscirono 9 compagnie che, successivamente, furono inquadrati in 3 battaglioni più alcuni reparti autonomi.

Il 10 agosto del 1940 fu inaugurato il primo corso guastatori e si concluse il 30settembre, costituendo le compagnie: 1a “Giaguaro”, 2a “Lupo”, 7a “Tigre” e 8a“Leoni”.

Ogni Compagnia doveva mantenere la denominazione con cui veniva brevettata alla Scuola.

A meta settembre la scuola ospito quasi 1000 guastatori.

Il 10 giugno 1940 l’Italia entra in guerra.

Nel settembre del 1940 le denominazioni numeriche, dei primi Battaglioni paracadutisti, mutarono per rispettare le tradizioni che, in base all’anzianità dell’Arma, avevano. Ai Carabinieri venne assegnato il numero 1 e cosi il 3° Btg. si trasformo in 1° Btg.CC.par., il 1° divenne 2° ed il 2° prese la denominazione di 3°.

Il 5 ottobre del 1940 le esigenze belliche richiesero, presso la Scuola Guastatori del Genio, la condotta di un secondo corso che termino il 18 novembre.

Ai primi di novembre del 1940, quando il 2° Corso era già cominciato, giunse d’improvviso il trasferimento del Col. Piero Steiner al Comando Superiore delle Forze Armate in Albania. Nel secondo corso vennero costituite le compagnie: 3a

Folgore”, 4a “Uragano”, 5a “Tormenta”, la 6a “Teste dure” composta unicamente da sardi, la 9a “Valanga”, quest’ultima composta, per la prima volta in assoluto, da truppe alpine che avrebbero dovuto operare insieme alle similari unita di fanteria alpina. Queste Compagnie diedero vita ai Battaglioni del Genio del XXX, XXXI ed al XXXII. La 3a e la 4a formarono il XXXII battaglione che fu il primo ad entrare in azione (Africa Settentrionale).La 5a divenuta 6a, che insieme alla 9 a, confluirono nel XXX battaglione Guastatori del Genio per C.d’A. Alpino. La 6a divenne 5a e rimase autonoma.

In totale furono formate nove Compagnie Guastatori.

Durante il 1940 con l’inizio del secondo conflitto mondiale, l'8°Reggimento Genio, non partecipa direttamente alle operazioni ma diviene centro di mobilitazione e, tramite il deposito truppe, costituisce e mobilita:

Comandi di Raggruppamento genio (8°, 10°, e 30° speciale Telecomunicazioni);

Comandi di Battaglione misto genio (CCIII per la III Divisione CC.NN. “21 aprile” poi Divisione “Catanzaro”);

Comandi di Battaglione Artieri : II;

Comandi di Battaglione Speciale : XL;

Comandi di Battaglione Idrici : I;

Comandi di Battaglioni Marconisti : X (per Stato Maggiore Regio Esercito);

l’XI Battaglione collegamenti Telegrafisti, poi Marconisti di Armata (erede dell’attuale 11°Reggimento Trasmissioni “Leonessa”);

- Colombaie mobili (20a e 21a e numerose altre unita a livello inferiore).

Il 14 gennaio 1941 le compagnie del primo corso guastatori del Genio vennero inviate a Tripoli, dove entrarono in linea seguendo le sorti dell'armata italotedesca, distinguendosi per valore e coraggio anche durante l'epica battaglia di El Alamein. Genieri Guastatori alpini seguirono anche le forze italiane nella Campagna di Russia. Altri Guastatori combatterono nei Balcani oltre che in Italia quando le sorti del conflitto vide i combattimenti portati sul suolo patrio.

Nel gennaio del 1941 si costituisce, presso Scuola di paracadutismo, l'VIII Battaglione paracadutisti come un’unita di fanteria organizzata su tre compagnie fucilieri: la 22a, la 23a e la 24a, più compagnia comando.

Una volta terminato l'addestramento per l'aviolancio, l’VIII Battaglione venne inizialmente assegnato al 3o Reggimento paracadutisti.

Il 1° settembre 1941 venne costituita la 1a Divisione paracadutisti nei cui ranghi furono inseriti, oltre le unita di supporto divisionale, il 1o, il 2o ed il 3° Reggimento paracadutisti ( ridenominato in seguito come 187° Reggimento

paracadutisti), il Reggimento artiglieria paracadutisti e appunto l' VIII Battaglione paracadutisti.

Alla fine del 1941 la Scuola Guastatori del Genio, a Civitavecchia, passo alle dipendenze dell’Arma di Fanteria per la costituzione dei reparti di "guastatori di fanteria" con istruttori del Genio. Dopo tale data per continuare la preparazione

dei complementi per i guastatori del Genio da inviare al fronte alle nove compagnie costituite a Civitavecchia , furono svolti corsi Guastatori presso le Compagnie addestramento dei Reparti del Genio. Naturalmente la sede di Civitavecchia era un’altra cosa. Inizialmente la sede era a Ronchi dei Legionari, vicino Monfalcone (GO), Brunico (Bz) e Torri del Benaco (Vr). In quest’ultima sede si brevettarono i Guastatori Nuotatori del San Marco, salvo il loro comandante, Fernando Berardini (M.d’O. al V.M.), che si era brevettato a Civitavecchia dove rimase come istruttore per i Guastatori di Fanteria, prima di passare, presso Pola, al comando del reparto. Successivamente l’addestramento passo a Banne (Trieste) presso il 5° Reggimento Genio In tutto i corsi furono sei, due a Civitavecchia e gli altri presso le Compagnie di addestramento.

Presso queste compagnie, oltre a formare i guastatori che sostituivano i caduti e feriti, nacque anche la 10a Compagnia, denominata Santa Barbara, l’11a, la 30a e la 30a bis (Genio Alpino).

A Civitavecchia, i paracadutisti dell’VIII, dopo aver ricevuto l’addestramento di base comune a tutti quelli che avevano partecipato ai due corsi precedenti, vennero addestrati per essere utilizzati prettamente nelle operazioni offensive

Ovvero effettuazione di sminamento occulto nelle vicinanze di postazioni nemiche; distruzione di caposaldi o piazzole controcarri dell’ avversario, ricognizione in profondità delle linee avversarie.

Successivamente l'VIII Battaglione guastatori paracadutisti (motto: "Rompo, Dirompo, Irrompo") furono anche inviati a Bagnoli (Napoli) dove frequentarono il corso di sabotaggio tenuto dai genieri d’assalto tedeschi.

Una volta costituita, la Divisione “Folgore”, era stata trasferita nelle Puglie per addestrarsi ad un importantissimo impiego bellico: la conquista di Malta.

Sfumata l’operazione, nel giugno del 1942, essa fu destinata al teatro di guerra dell’Africa Settentrionale per sostenere lo sforzo bellico dell'Asse e, per ragioni di sicurezza, assunse il nome di copertura di “Cacciatori d’Africa”.

L’VIII Battaglione (a meno della 23a Compagnia che, insieme al 3°Battaglione del 185°Reggimento, rimasero in Italia per addestrare la seconda divisione paracadutisti che si stava costituendo, la "Nembo"), combatte sul fronte africano

fino alla battaglia di El Alamein agli ordini del suo primo comandante, Maggiore Giulio Burzi, già medaglia d'argento al valor militare nella prima guerra mondiale. L'unita invitta come il resto della "Folgore", ridotta a poche decine di elementi, si ritiro ordinatamente in posizione di avanguardia della colonna dei paracadutisti superstiti.

Ma la storia non poteva finire cosi!

I pochissimi leoni superstiti di El Alamein, non catturati dal nemico e riusciti a rientrare in patria, con la 23a Compagnia e le ricostituite 22a bis e 24a bis, diedero nuova vita al Battaglione che di li in avanti fu chiamato VIII bis e venne inquadrato nel 185o Reggimento paracadutisti.

Questa volta, i paracadutisti dell’VIII bis, non frequentarono il corso guastatori ma rimasero fucilieri come in origine.

Il 15 settembre 1942 il 185° Reggimento paracadutisti, con sede a Firenze, assunse la denominazione di 185° Reggimento Paracadutisti “NEMBO”.

Il 1° novembre 1942, a Pisa, viene costituita la Divisione Nembo da una costola della “Folgore”, ovvero, dal 185° Reggimento paracadutisti (già della 185° Divisione paracadutisti "Folgore" che rimase in Italia dal resto della Divisione

Folgore”) insieme ad altri reggimenti addestrati presso la Scuola di Paracadutismo di Tarquinia ed attivati presso il Deposito truppe paracadutiste di Firenze.

La Divisione Nembo era costituita dal 184° Reggimento fanteria (24 agosto 1942), dal 184o Reggimento artiglieria paracadutisti (15 settembre 1942), successivamente si aggiunse il 183° Reggimento fanteria paracadutisti (11 gennaio 1943), il CLXXXIV Battaglione guastatori, CLXXXIV Compagnia Minatori-Artieri, la 184 a Cp. motociclisti, 184 a Sez. CC. Reali e Cp. complementi.

Costituita in modo affrettato e con personale meno attentamente selezionato di quello della divisione "Folgore", la "Nembo" opero solo sul territorio nazionale.

Per esigenze operative la Divisione venne frazionata in raggruppamenti tattici.

Il 10 dicembre 1942 all’8°Reggimento viene concesso un nuovo stemma araldico.

Nel dicembre del 1942, per far fronte alle crescenti esigenze, viene affiancata alla Scuola di Tarquinia una seconda scuola di paracadutismo con sede a Viterbo.

Il 15 maggio 1943 si forma il Comando del 30° Raggruppamento Speciale ed assume alle dipendenze i due Battaglioni dell’8°Reggimento Genio dislocati su Roma, inoltre tutta l’organizzazione del servizio colombofili nei vari scacchieri

operativi si dissolse.

Il 10 luglio 1943 chiude la Scuola di paracadutismo a Tarquinia.

Il 16 luglio 1943 il 30° Raggruppamento Speciale diviene 30° Raggruppamento Genio Speciale per telecomunicazioni. I Comandi dell' 8° Reggimento e del 10° Raggruppamento Genio operano alle dipendenze dello Stato Maggiore del Regio Esercito anche nell’ambito dell’azione di Comando dello Stato Maggiore in materia di difesa costiera e contraerei del territorio metropolitano.

L’8 agosto del 1943 chiude la Scuola di paracadutismo a Viterbo.

Nei primi giorni del mese di settembre del 1943 l’VIII bis, composto da circa 400 uomini, ripiegando dalla Sicilia, dopo aver combattuto contro gli Anglo- Americani, sbarco in Calabria ed all’alba del 4 settembre del 1943, ebbe scontri di pattuglie di reparti canadesi, forti insieme di 5000 soldati fra Bagaladi e S. Lorenzo dopodichè ricevette l'ordine di ripiegare in direzione di Plati. Il ripiegamento dell'VIII avvenne fra i sentieri e le mulattiere dell'Aspromonte, in marcia forzata con pochi vettovagliamenti, tallonati dagli Anglo-Americani, dormendo all'addiaccio quando si poteva e comunque costantemente sotto la pioggia. Non essendo più sicure in quel momento anche le strade ormai percorse dalle Jeep alleate. Il giorno 7 il reparto raggiunse la strada provinciale fra Plati e S. Cristina d'Aspromonte, che trovo già occupata dalle forze canadesi dirette verso Delianuova. La lotta continuo nelle citta e sull'Aspromonte ma per l’VIII bis si concluse, quasi per beffa, all'alba dell'8 settembre. Quella mattina, sui piani dello Zillastro, poche ore prima dell'annuncio dell'armistizio, il Battaglione, per cercare di rompere l'accerchiamento, si lancio in combattimento ed attacco i Reggimenti canadesi "Nova Scotia" ed "Edmonton".

Al termine degli scontri, dopo durissimi corpo a corpo nella boscaglia calabrese, i paracadutisti vennero sopraffatti e con essi l'VIII Battaglione bis che usci definitivamente dai ruolini del Regio Esercito.

L’8 settembre 1943, costituisce l'annuncio dell'entrata in vigore dell'armistizio con gli Alleati. Il messaggio, letto dal maresciallo Pietro Badoglio (Capo del governo e maresciallo d'Italia) alle 19:42 al microfono dell'EIAR (Ente Italiano

per le Audizioni Radiofoniche), annuncio alla popolazione italiana l'entrata in vigore dell'armistizio di Cassibile firmato con gli anglo-americani il giorno 3 dello stesso mese.

A seguito dei patti determinati dall’armistizio viene sciolto il 30° Raggruppamento Genio Speciale per telecomunicazioni e con esso anche l’8°Reggimento genio.

Il 24 settembre 1944, durante la “Guerra di Liberazione”, viene formato a Faicchio (BN) il CLXXXIV Battaglione Misto Genio per il Gruppo di Combattimento “Folgore” su 10a e CLXXXIV Compagnia Minatori-Artieri (già rispettivamente, 20a Compagnia Artieri della Divisione f. “Sabauda” e CLXXXIV Compagnia Minatori Artieri della Divisione f. “Nembo”) e

CLXXXIV Compagnia Telegrafisti e Radiotelegrafisti (derivata dalla fusione della Compagnia Collegamenti “Nembo” con la 129 a Compagnia Collegamenti a disposizione del Comando “Puglia-Lucania”). Nel marzo 1945 ingloba anche

la 2a Compagnia Parco Campale. Il CLXXXIV Battaglione misto genio si riallaccia, idealmente, alla 185a Compagnia Artieri Guastatori che, inserita nella Divisione “Folgore”, partecipo all’epopea della stessa Grande Unita che si sacrifico interamente ad El-Alamein.

Nel 1946 nasce un Centro Studi Esperienze sul paracadutismo militare, istituito dallo Stato Maggiore Esercito a Roma in Via Lungara, sotto il comando del Maggiore paracadutista Leonida Turrini. Ne facevano parte alcuni ufficiali e sottufficiali istruttori ceduti dal reggimento NEMBO.

Il 17 dicembre 1946 nasceva a Roma il Centro Militare di Paracadutismo (CMP).

Il 1° gennaio 1947, il CLXXXIV Battaglione Misto Genio per il Gruppo di Combattimento “Folgore”, a seguito della ricostituzione della Divisione “Folgore”, ceduta la Compagnia Collegamenti al Battaglione Collegamenti “Folgore”, di nuova istituzione, da Scandicci (Firenze), prende sede a Vittorio Veneto (TV) ed assume la denominazione di Battaglione Artieri “Folgore”.

Il 13 marzo 1948 il CMP veniva trasferito da Roma alla Caserma Chelotti di Viterbo, già sede della Scuola di paracadutismo nel 1943.

Nel maggio del 1948, viene instituito a Spoleto, la Scuola Allievi Sottufficiali Ordinari.

Il 1°marzo 1950 il Battaglione Artieri “Folgore” assume la denominazione di Battaglione Genio Pionieri “Folgore”.

Nel 1951, viene instituito a Rieti, la Scuola Allievi Sottufficiali Specializzati.

Il 4 dicembre 1952 era stata costituita anche la Compagnia Aviorifornimenti nel mese di luglio del 1957 veniva “brevettato” il primo contingente di soldati avviati alla leva, dando cosi un forte imprimatur all’arruolamento su vasta scala dei paracadutisti militari. Era anche iniziato il trasferimento del Centro, presso la Caserma Gamerra di Pisa, che nel 1943 aveva ospitato alcuni reparti della “NEMBO”, in attesa del trasferimento di quest’ultima in Sardegna. L’ultima unita del CMP lasciava Viterbo nell’ottobre del 1958.

Nel 1953 il Battaglione Genio Pionieri “Folgore” viene trasferito nella Caserma Monte Vodice a Villa Vicentina (UD).

La ripresa nel dopoguerra fu lenta, irta di difficolta, piena di ostacoli e limitazioni imposte dal Trattato di Pace, ma vi furono comunque uomini che seppero superare gli ostacoli e trascinare con volontà la causa del paracadutismo, seppero rinverdire la tradizione militare, garantire la continuità, rafforzare lo spirito tra le nuove generazioni di paracadutisti ed in particolare lo

spirito di corpo.

In data 1 gennaio 1963 nasceva ufficialmente la “Brigata Paracadutisti” sutrasformazione del Centro Militare di Paracadutismo.

La neonata Grande Unita era cosi organizzata:

- Comando Brigata con sede a Pisa;

- 1°Reggimento paracadutisti dove era inglobato un plotone di pionieri paracadutisti;

- Centro Addestramento Paracadutisti, con sede a Pisa (CAPAR divenuto autonomo il 1 dicembre 1963);

- Battaglione Sabotatori Paracadutisti con sede prima a Pisa e poi a Livorno;

- Compagnia carabinieri Paracadutisti, con sede a Livorno;

- Batteria Artiglieria da Campagna Paracadutisti con sede a Livorno.

Il 1 aprile 1964 anche il CAPAR cambiava la sua denominazione in Scuola Militare di Paracadutismo (SMIPAR).

Nel 1965 viene instituita, dall’unificazione della Scuola Allievi Sottufficiali

Ordinari (Spoleto) e dalla Scuola Allievi Sottufficiali Specializzati (Rieti), a Viterbo, la Scuola Allievi Sottufficiali (SAS).

Il 1 luglio 1967 la Brigata paracadutisti poteva nuovamente fregiarsi del leggendario nome FOLGORE, ideato più di vent’anni prima da Mons. Augusto Maglioni per i primi reparti di paracadutisti nati a Tarquinia.

Il 1° novembre 1973, con la ristrutturazione dell’Esercito, il Battaglione Genio Pionieri “Folgore” diviene 184° Battaglione genio pionieri “Santerno” su Comando, Compagnia comando e parco, due Compagnie pionieri.

Nella circostanza, il Battaglione, viene reso erede delle tradizioni dell’8° Reggimento genio.

Il 1 ottobre 1975, veniva sciolto il 1°Reggimento paracadutisti, inoltre veniva costituita la Compagnia autonoma Genio Pionieri Paracaduti “FOLGORE”.

Il 26 ottobre 1976, con decreto, il 184° Battaglione Genio Pionieri “Santerno”, rinnova lo stemma araldico ed il motto : “Avanti e la Vita”.

Il 12 novembre 1976, con la ristrutturazione dell’Esercito, il 184° Battaglione genio pionieri “Santerno” con decreto, riceve la Bandiera del CLXXXIV Battaglione Misto Genio “Folgore”.

Nel 1980 avviene la ridenominazione della Compagnia Genio Pionieri paracadutisti “Folgore” in Compagnia Genio Guastatori paracadutisti “Folgore”. Nell’ottobre del 1981 la Compagnia, momentaneamente accasermata presso la sede del Battaglione Logistico paracadutisti, viene trasferita da Pisa nella nuova sede di Lucca presso la Caserma “MOVM Orlando Lorenzini”.

Il 1° agosto 1986, soppresso il livello divisionale, il 184° Battaglione genio pionieri “Santerno”, passa alle dipendenze del Comando genio del 5° Corpo d’ Armata ed assunto il nome di 184° Battaglione genio guastatori “Santerno” adegua il proprio organico su Comando, Compagnia comando e servizi, tre Compagnie guastatori, Compagnia attrezzature speciali.

Nell’ambito del riordinamento della Forza Armata, il 184° Battaglione, perde la propria autonomia il 10 settembre 1992 ed il giorno successivo viene inquadrato nell’8° Reggimento genio guastatori che si costituisce in Villa Vicentina (UD).

Dal settembre 1991 al dicembre 1993, il Battaglione prima ed il Reggimento poi forniscono un concorso di personale, mezzi e materiali al contingente impegnato in Albania nell’operazione “Pellicano”.

Il Reggimento partecipa all’operazione “Vespri Siciliani” in concorso al comando del territorio in Sicilia, nell’ottobre-dicembre 1992, nel gennaio marzo 1993 e dall’8 novembre al 10 dicembre 1994.

Nel 1994, il Reparto Comando e Trasmissioni paracadutisti, assumeva alle dipendenze la Compagnia genio guastatori paracadutisti e adottava la denominazione di Reparto Comando e Supporti Tattici (RCST).

Con l’attuazione del nuovo modello difesa, il 184°Battaglione “Santerno” viene soppresso in data 30 novembre 1995, dopo aver versato, il giorno 28, la Bandiera dell’arma al Sacrario del Vittoriano.

L’8° Reggimento Genio torna nuovamente in Sicilia per partecipare di nuovo all’operazioni ”Vespri Siciliani” dal 10 febbraio al 7 aprile e dal 15 giugno al 26 agosto 1995, fornendo concorso al Comando Regione.

Nel 1995, a seguito di una revisione ordinativa, il 5°Battaglione Genio pionieri “Bolsena” viene trasferito da Foggia (dal 1991) a Legnago (VR) alle dipendenze del Comando Genio della Regione Militare Nord Est.

Nel novembre del 1996 inizia il primo corso per Volontari in Servizio Permanente (VSP).

Dal 1°gennaio 1997 la ferma obbligatoria aveva una durata di 10 mesi.

Nel 1998 presso la scuola di Viterbo (ex SAS) inizia il primo corso triennale per Allievi Marescialli.

Nel 1999 la Compagnia genio guastatori paracadutisti “Folgore” viene trasferita da Lucca a Pisa nel Centro di addestramento di paracadutismo.

Nel 2000 iniziano, tramite concorso, i primi arruolamenti per il personale femminile.

Il 1° dicembre 2000, il 5o Battaglione Genio Pionieri "Bolsena" entra a far parte della Brigata Paracadutisti "Folgore".

Nel 2001 viene sciolta la Compagnia genio guastatori “Folgore” con sede a Pisa.

Il 1° giugno 2001, nel quadro dei provvedimenti volti alla trasformazione dell'unita, il 5o Battaglione Genio pionieri "Bolsena" dislocato a Legnago (VR), viene sciolto. La Bandiera di Guerra del 5° Battaglione verrà successivamente

versata a Roma, presso il Sacrario del Vittoriano, il 25 settembre 2001.

Viene riconfigurato, nella stessa citta, l’VIII Battaglione genio guastatori paracadutisti “Folgore”. Ancora una volta, come in principio, inquadrato nell'adorata Brigata "Folgore", richiamandosi alla omonima unita che ha operato con la Divisione “Folgore” in Africa Settentrionale. Alla nuova unita sono assegnate Bandiera e tradizioni del 184° Reggimento “Santerno” erede, a sua volta, dei reparti dell’Arma che hanno operato con il gruppo di combattimento “Folgore” nel corso della guerra di liberazione.

L’VIII Battaglione era organizzato su Comando, Compagnia Comando e Servizi, una Compagnia Supporto alla mobilita, una Compagnia Supporto allo Schieramento ed una Compagnia guastatori paracadutisti.

Il 23 agosto 2004, con la legge n. 226, viene stabilito la sospensione del servizio di leva e l'introduzione della figura del Volontario in Ferma Prefissata (VFP) a uno e quattro anni

Dal 13 ottobre 2004 l’VIII Battaglione passa alle dipendenze dell'8° Reggimento genio guastatori “Folgore”.

Il 1° gennaio 2005, dopo 143 anni, viene abolito, il servizio militare obbligatorio per tutti i cittadini maschi maggiorenni.

Nel 2005 l’organico dell’ 8° Reggimento viene organizzato su Comando, Compagnia comando e supporto logistico, VIII Battaglione guastatori paracadutisti su quattro compagnie guastatori paracadutisti.

Si decise allora, oltre le storiche 22a, 23a e 24a Cp, di dare numerazione 21a alla compagnia aggiuntiva (rispetto gli organici storici), in onore della compagnia già appartenuta al VII Battaglione paracadutisti, anch'esso distrutto durante

l'epica battaglia di El Alamein, schierato peraltro contermini alle unita dell'VIII nel Raggruppamento Ruspoli.

 

 

 

I COMANDANTI

 

7° Raggruppamento Genio di Corpo d’Armata (1922-1926) con sede in Roma

Col. Marco ANGELINI

Col. Giulio DE MEDICI

Col. Tito SIGNORINI

 

8° Reggimento Genio (1926-1944) con sede in Roma

Col. Tito SIGNORINI Col. Enzo RENZI

Col. Luigi AZZARITI Col. Giovanni MARSEGUERRA

Col. Corrado DE FRANCHIS Col. Nicola DEL BELLO

Col. Alberto BASTIANI Col. Giuseppe JOANNE

Col. Giacomo NEGRONI Col. Oreste CRIVARO

Col. Ugo BUONCOMPAGNI Col. Biagio BIAGIOLI

 

CLXXXIV Battaglione Misto Genio (1944-1946) con sede in Roma

Magg. Carlo FABRIZIO Ten.Col. Luigi SAVINI

Cap. Roberto FRANCHINI (int.)

 

Battaglione Artieri “Folgore” (1947-1950) con sede in Vittorio Veneto (TV)

Cap. Roberto FRANCHINI (int.) Magg. Settimio DI VIRGILIO

Ten.Col. Giacomo CABITTO Cap. Virgilio MERLI (int.)

Ten.Col. Mario ZANOTTO CONTINO Magg. Carmine D’ADDARIO

 

Battaglione Genio Pionieri “Folgore” (1950-1975) con sede in Villa Vicentina (UD)

Magg. Carmine D’ADDARIO Magg. Vittorio PIGHI

Ten. Col. Giovanni AFOSSO Cap. G. Battista MINGHIOTTO

Magg. Carlo POLLASTRI Cap. Ennio PETRUCCI

Magg. Sebastiano DE TULLIO Cap. Luigi SCARTOZZI

Magg. Guido VIEL Magg. Oreste FIBBIA

Magg. Teodoro VECCHIETTI Ten. Col. Enzo CASARANO

Ten. Col. Ugo MARUCCELLI Ten. Col. Alfredo CARELLI

Ten. Col. Sergio PIETRAVALLE Ten. Col. Domenico TORTA

Ten. Col. Francesco MANGANARO

 

184° Battaglione Genio Pontieri “Santerno” (1975-1986)

con sede in Villa Vicentina(UD)

Ten.Col. Lanfranco ROJATTI Ten.Col. Antonino CRESCENZI

Ten.Col. Agatino DEL CAMPO Ten.Col. Aldo TETTAMANTI

Ten.Col. Silvano LANDOLFI Ten.Col. Pietro GALANTE

Ten.Col. Claudio LIGI Ten.Col. Giuseppe MARIUCCI

Ten.Col. Fulvio TABACCO Ten.Col. Salvatore SCHIARITI

Ten.Col. Gabriele MARANO Ten.Col. Aldo CENTORE

 

184° Battaglione Genio Guastatori “Santerno” (1986-1992)

con sede in Villa Vicentina(UD)

Ten.Col. Aldo CENTORE Ten.Col. Marios LOMBARDO

Ten.Col. Gianni QUARESIMIN Ten.Col. Giorgio MANNI

 

8° Reggimento Genio Guastatori (1992-1995)

con sede in Villa Vicentina(UD)

Col. Ugo PAVANETTO Col. Giuseppe ANDRIELLA

Ten.Col. Franco FORMOSO (s.v.)

 

8° Battaglione Genio Guastatori “Folgore” (2001-2004)

con sede in Legnago (VR)

Ten.Col. Massimo SCALA Ten.Col. Maurizio FANNI

Ten.Col. Vittorio Antonio STELLA Ten.Col. Vincenzo VECCHIO

 

 

8° Reggimento Genio Guastatori paracadutisti “Folgore (2004-2016)

Col. g.gua. (par.) RN t. SG Massimo SCALA dal 13.10.2004 al 14.09.2006

Col. g.gua. (par.) RS Giangaetano CARANCINI dal 15.09.2006 al 09.09.2008

Col. g.gua. (par.) RN t.ISSMI Vittorio STELLA dal 10.09.2008 al 14.10.2010

Col. g.gua. (par.) RN t.ISSMI Pasquale VARESANO dal 15.10.2010 al 23.11.2011

Col. g.gua. (par.) RN t.ISSMI Salvatore TUMMINIA dal 24.11.2011 al 11.09.2013

Col. g.gua. (par.) RN t.ISSMI Domenico D’ORTENZI dal 12.09.2013

 

VIII battaglione guastatori paracadutisti “Folgore (2004-2016)

Ten.Col. g.gua. (par) Salvatore TUMMINIA dal 2004 al 2006

Ten.Col. g.gua. (par) Pierluigi SCARATTI dal 2006 al 2007

Ten.Col. g.gua. (par) Pasquale VARESANO dal 2007 al 2008

Ten.Col. g.gua. (par) Salvatore ROMANO dal 2008 al 2009

Ten.Col. g.gua. (par) Domenico D’ORTENZI dal 2009 al 2010

Ten.Col. g.gua. (par) Fabio FUCCI dal 2010 al 2012

Ten.Col. g.gua. (par) Antonio D’AGOSTINO dal 2012 al 2013

Ten.Col. g.gua. (par) Claudio FAZIO dal 2013 al 2014

Ten.Col. g.gua. (par) Roberto VERGARI dal 2014 al 2015

Ten.Col. g.gua. (par) Michele QUARTO dal 2015

 

 

SANTA BARBARA

Nacque nel 273 d.C. in Asia Minore, in quella che e l'attuale İzmit, porto della Turchia, a quei tempi Nicomedia, per poi trasferirsi a Scandriglia, in provincia di Rieti.

La leggenda vuole che suo padre Dioscoro, di religione pagana, l'avesse rinchiusa in una torre per proteggerla dai suoi pretendenti. Inoltre, per evitare che utilizzasse le terme pubbliche, egli gliene fece costruire di private. Barbara, vedendo che nel progetto vi erano solamente due finestre, ordino ai costruttori di aggiungerne una terza, con l'intenzione di richiamare

il concetto di Trinita. Quando il padre vide la modifica alla costruzione, intui che la figlia poteva esser diventata cristiana.

La madre di Barbara aveva già abbracciato segretamente la religione cristiana, finendo col rivelare il suo segreto alla figlia. Questa, dopo aver sentito alcune delle preghiere, percepì Gesu all'interno del suo cuore, diventando cosi cristiana e coinvolgendo nella sua nuova passione anche la sua amica Giuliana, che convinse a convertirsi e a pregare insieme a lei.

Il padre decise allora di denunciare sua figlia al magistrato romano che, in quei tempi di persecuzione, la condanno alla decapitazione, prescrivendo che la sentenza venisse eseguita proprio dal genitore, dopo due giorni di feroci torture. Queste iniziarono con una flagellazione con verghe, che secondo la leggenda si tramutarono in piume di pavone (e per questo motivo

spesso nella sua iconografia la santa e raffigurata tenendo in mano delle lunghe piume), quindi venne torturata col fuoco, ebbe le mammelle tagliate e fu quindi decapitata. Era il 4 dicembre dell'anno 306. Secondo la leggenda, Dioscoro procedette all'esecuzione, ma subito dopo venne ucciso da un fulmine, interpretato come punizione divina per il suo gesto. Con lei soffri lo stesso martirio anche Giuliana. 

Tratto da “8°Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti Folgore”

LEGNAGO (VR)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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